Ricordi quando si usavano le penne per riavvolgere i nastri delle musicassette?
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L’evoluzione della tecnologia porta a dimenticare quanto accadeva fino a poco tempo prima. Nelle musicassette, l’ordine delle canzoni era preordinato; poi, il cd ha regalato la libertà di ascoltare tutti i brani in modo casuale.
E per cercare una parola sconosciuta, si scorreva l’indice di un’enciclopedia o di un vocabolario; poi i motori di ricerca hanno donato la libertà di avere accesso a tutta la conoscenza in modo casuale.
E ancora, per accedere a un servizio era necessario mettersi in fila: oggi, le app consentono di utilizzare più servizi in tempo reale e in modo casuale.
“La prima regola di qualsiasi tecnologia utilizzata in un’azienda è che l’automazione applicata a un’operazione efficiente aumenterà l’efficienza. La seconda è che l’automazione applicata a un’operazione inefficiente aumenterà l’inefficienza”
Bill Gates
Cosa accadeva nei laboratori analisi prima di una recente evoluzione tecnologica?
I sistemi di automazione ti obbligavano a preordinare manualmente le provette. Quante volte ti sei sentito raccomandare: “Le provette stappate vanno caricate su uno specifico rack, altrimenti possono creare problemi…”oppure: “Le provette pre-centrifugate vanno inserite in una posizione specifica altrimenti vengono rinviate alla centrifuga…?”.
Quali benefici porta un sistema automatico se per funzionare bene ti obbliga a fare molteplici operazioni manuali? Il massimo dell’efficienza e dell’innovazione erano più colori per i rack e più posizioni di ingresso dedicate alla gestione delle eccezioni.
Ma solo fino a oggi: perché con DxA 5000 la necessità di preordinare i campioni sarà solo un ricordo come lo è riavvolgere una musicassetta con la penna!
L’impatto che un’automazione inefficiente può generare sul workflow di un laboratorio analisi è notevole e non può essere trascurato.
E una delle operazioni quotidiane più inefficienti oggi è il carico dei campioni in automazione: ecco perché ti ritrovi molto spesso a confrontarti con la seconda regola di Bill Gates, ovvero che “l’automazione applicata a un’operazione inefficiente aumenterà l’inefficienza”.
DXA 5000: Caricamento casuale
DxA 5000 permette il caricamento sul sistema di automazione integrata di tutte le provette afferenti al laboratorio analisi (plasma, siero, urine, sangue intero, sia precentrifugate che non) senza necessità di preordinamento da parte dell’operatore e senza la necessità di avere rack o posizioni di ingresso dedicati a prescindere dallo stato (tappate o non tappate, precentrifugate), destinazione, tipologia (Primaria o Aliquota) e dimensione.
Abbattimento dei processi manuali e
caricamento in piena sicurezza di tutte
le provette senza preordinamento
Il modulo di carico di DxA 5000 è stato ingegnerizzato per automatizzare la gestione contemporanea di campioni a priorità differenti.
Il beneficio tangibile per gli operatori è quello di essere sgravati dall’onere di identificare e selezionare manualmente le provette con diverse priorità, matrici, dimensioni, tipologia, stato e tappo.
Nelle soluzioni di automazione di generazione precedente il modulo di carico è un sistema robotico pilotato da un software e caratterizzato da aree di carico rappresentate da posizioni predefinite, in cui le provette devono essere obbligatoriamente inserite secondo logiche di posizionamento rigide e assolute.
Con le automazioni tradizionali l’unico modo per gestire diverse tipologie di provette da processare è quello di trasferire le logiche decisionali sull’operatore obbligandolo a preordinare le provette e a inserirle in appositi vani, alloggiamenti o cassetti opportunamente programmati e identificati.
Il sistema di automazione DxA 5000, invece, è stato equipaggiato con una serie di tecnologie, tra cui l’unità di ispezione preanalitica del campione (TIU) composta da tecnologie fotografiche e laser, che consentono: un’analisi preventiva delle provette caricate e del fluido biologico contenuto, finalizzata a determinarne tutte le caratteristiche fisiche prima di eseguire qualsiasi processo pre-analitico o analitico sul campione e prima di posizionare sul binario di trasporto.
Questo permetterà sempre al sistema di automazione DxA 5000 di ricevere in ingresso provette ordinate in modo completamente casuale, anche se prive di tappo o pre centrifugate, e di processarle automaticamente rilasciandole sul sistema di trasporto principale dell’automazione in totale sicurezza analitica e operativa.
Questi dispositivi determinano il salto generazionale rispetto ai sistemi di automazione odierni.
Gli utilizzatori di DxA 5000 concordano sul fatto che il sistema consente un carico completamente casuale delle provette senza imporre all’operatore nessuna organizzazione preliminare per caratteristiche omogenee. Il braccio robotico di carico del modulo di ingresso di DxA 5000 integra l’unità di ispezione pre-analitica del campione (TIU) composta da tecnologie che consentono molteplici verifiche su ogni provetta che viene caricata. La tecnologia fotometrica riconosce il tipo di contenitore del campione (primaria o aliquota di diversi produttori), la dimensione (diametro e altezza), il tipo di tappo e il colore del tappo. La tecnologia optometrica consente inoltre a DxA 5000 di rilevare la posizione di densità ottiche differenti del fluido biologico nella provetta permettendo di fatto di riconoscere lo stato dei campioni.
Le informazioni rilevate da questo dispositivo, analizzate ed elaborate dal software di DxA 5000, consentono il carico contemporaneo e casuale di provette primarie e aliquote, tappate o stappate, pre-centrifugate o non pre-centrifugate, di diverse dimensioni sullo stesso rack portacampioni, evitando che provette tappate vengano processate su analizzatori point in space o provette stappate vadano in centrifuga.
Grazie a questa totale flessibilità e libertà di utilizzo e alla produttività di 1.200 provette/ora caricate sul sistema, DxA 5000 supera anche le performance e la logica dei sistemi a caricamento massivo (Bulk Loader) presenti sul mercato. Il campione, trasportato sui rack DxA 5000 in posizione verticale e senza shock come indicato nelle linee guida internazionali (CLSI GP44-A4), possono essere caricati direttamente sull’automazione.
Ricostruiamo insieme
la centralità del paziente